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Presentazione del volume La SS. Pietà di Cannobio Storia, devozione e arte a 500 anni dal Miracolo (1522-2022)

Evento Passato!
Pubblicato il: 02 dicembre 2021
Date evento: 18/12/2021
Spazio Espositivo: CANNOBIO - Palazzo Parasi

Sabato 18 dicembre alle ore 10.30 presso la Sala al piano nobile di Palazzo Parasi a Cannobio, l’amministrazione della Città di Cannobio presenterà il volume dedicato a narrare storia, devozione e arte legate al Santuario della SS. Pietà, capolavoro barocco e centro di fede che esalta il miracolo avvenuto nel gennaio 1522 al centro della festa dei lümineri, che ogni anno lo ricorda. Interverranno il sindaco, Gianmaria Minazzi, il delegato alla cultura, Marco Albertella, il rettore del Santuario, don Bruno Medina, e il prevosto della parrocchia di San Vittore, don Mauro Caglio. La presentazione sarà tenuta dai curatori Elena Poletti Ecclesia, coordinatrice della rete museale, e don Damiano Pomi.

La preziosa realizzazione editoriale è stata voluta dal Comune di Cannobio per sottolineare la ricorrenza dei 500 anni del Miracolo, dando degno risalto a tutti gli aspetti che lo riguardano. Un gruppo di 15 studiosi ha lavorato per oltre un anno, coordinato da Elena Poletti Ecclesia con la collaborazione di Damiano Pomi, con l’obiettivo di approfondire con ricerche d’archivio e studio di opere e manufatti l’evento storico e le testimonianze di arte e devozione, dando luogo anche a nuove e importanti scoperte documentali.

L’opera, corredata da oltre 300 immagini a colori, tra documenti e fotografie, in gran parte realizzate dai fotografi professionisti Enrico Muraro e Gisella Motta, è organizzata in tre sezioni: I. Il contesto; II. Il miracolo; III. Architettura e arte.

La partecipazione è a ingresso libero – Si richiede ai gentili partecipanti il rispetto delle norme sanitarie vigenti e il possesso del green pass.

Informazioni: Rete museale Alto Verbano 0323 840809 – rete@unionelagomaggiore.it

Come si struttura l’opera

Dopo le presentazioni a firma del sindaco Gian Maria Minazzi e del consigliere delegato alla cultura Marco Alebertella; del vescovo mons. Franco Giulio Brambilla; del direttore dell’Ufficio Beni culturali della diocesi, Paolo Mira; del rettore del Santuario, don Bruno Medina e del prevosto di Cannobio, don Mauro Caglio, si apre la prima sezione. In essa sono presentati gli studi storico-sociali e si apre con il saggio di Giancarlo Andenna, accademico dei Lincei, già docente universitario di storia medievale, che presenta il contesto storico di Cannobio e del suo territorio dal medioevo fino all’anno 1522, epoca in cui avvennero i fatti miracolosi. Il saggio dello storico e ricercatore d’archivio Sergio Monferrini analizza l’ambiente sociale di Cannobio e delinea le persone e le famiglie che si adoperarono per valorizzare l’evento e contribuirono economicamente a edificare e abbellire il Santuario, tra le quali spiccano gli emigranti cannobini a Roma e Milano e le confraternite del borgo. La prima parte dell’opera si chiude con il testo di Paolo Milani, referente dell’Archivio diocesano, in cui si analizza il delicato passaggio di Cannobio e della sua Pieve dalla diocesi di Milano a quella di Novara, avvenuto nel 1817.

La seconda parte, quella centrale, è dedicata al miracolo e si apre con il racconto di Mauro Cavalli, avvocato e giornalista cannobiese, che entra nel vivo dei fatti straordinari, presentandone la storia sulla base dei documenti che vennero redatti come deposizioni testimoniali nel gennaio 1522. Segue, a cura della giovane storica dell’arte cannobiese Ambra Di Pofi, l’analisi del racconto dei momenti del miracolo, come presentati nei cinque quadroni seicenteschi di recente recuperati e restaurati. Don Damiano Pomi, attingendo alla sua formazione di storico dell’arte e della devozione, offre una ricerca approfondita sulle testimonianze materiali che restano di quei fatti, ossia l’antica pergamena della SS. Pietà e le reliquie della Sacra Costa e dei panni in cui venne raccolto il sangue sgorgato dal quadretto, offrendone anche una lettura teologico-pastorale, per una corretta interpretazione del Santo Miracolo.

La terza parte, che chiude l’opera e quasi incornicia, insieme alla prima, il cuore centrale dedicato al miracolo, è dedicata a presentare i monumenti architettonici e artistici che si dispiegano nel santuario della Santa Pietà, vero scrigno d’arte. La storia della costruzione e dell’evoluzione del santuario è oggetto del contributo della storica dell’architettura Eleonora Casarotti. Lo storico dell’arte Stefano Martinella offre invece un approfondimento sulla bellissima tavola di Gaudenzio Ferrari, raffigurante la Salita al Calvario, collocata come Pala di altare sopra al quadretto miracoloso. Segue un’appendice in cui viene presentato a cura di Sergio Monferrini il documento originale del contratto a Gaudenzio Ferrari, dallo stesso trovato presso l’Archivio di Stato di Milano. Tale documento, un inatteso “regalo” a celebrazione dei cinquecento anni del Miracolo, è di notevole importanza e permette di riscrivere una pagina della storia dell’arte non solo di Cannobio, ma di tutto il territorio tra Lombardia e Piemonte in cui fu attivo questo insigne artista.

Si prosegue con l’analisi di tutto il patrimonio dipinto realizzato per il Santuario dal XVII al XIX secolo, a cura di Marina Dell’Omo, storica dell’arte che per anni è stata impegnata nella tutela del patrimonio del nostro territorio all’interno della Soprintendenza, e anche in questo studio molte sono le novità emerse sulle figure degli artisti e le attribuzioni delle opere. Agli stucchi barocchi che decorano tutte le parti del santuario, dal presbiterio, al tiburio alla navata, è dedicato lo studio della storica dell’arte Ivana Teruggi, mentre Susanna Borlandelli offre con la sua competenza di esperta della scultura, una panoramica sulle opere plastiche che, dall’epoca barocca al Novecento, arredano il santuario. Si appunta invece sugli arredi liturgici in argento lo studio del ricercatore d’archivio Gian Vittorio Moro, che si sofferma, in particolare, sul prezioso reliquiario della Sacra Costa conservato in Collegiata e sulle “nivole”, le corone argentee che lo ospitano durante le celebrazioni. Benedetta Brison, della Soprintendenza per i Beni Storico Artistici, interviene nel volume presentando le numerose opere di restauro che hanno interessato pressoché tutte le parti del santuario della Santa Pietà, facendone un esempio preclaro di accurato mantenimento di un bene artistico. L’opera si chiude, allargando lo sguardo sul territorio cannobino, con un percorso, proposto da Elena Poletti Ecclesia, coordinatrice della rete museale territoriale e curatrice dell’opera, e da Alberto Bergamaschi, appassionato cultore della storia e del territorio cannobino dell’associazione Culture d’Insieme VCO, i quali, attraverso l’antica via Borromea, conducono il lettore alla scoperta delle testimonianze storiche e artistiche del culto alla Santa Pietà, presenti in tutti i paesi.

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